Gli asparagi sono una delle 3 eccellenze enogastronomiche per cui la Marca Trevigiana è famosa nel mondo.
Ho avuto modo di partecipare al blog tour #GermogliDiPrimavera organizzato per far conoscere l’asparago di Cimadolmo IGP. Adoro quando ho la possibilità di raccontare la mia terra.
Intanto dov’è Cimadolmo? Boooh! Cioè spesso neanche tanti trevigiani sanno che è un paesino della loro provincia che sorge lungo il fiume Piave in una zona completamente pianeggiante.
Che dite partiamo con il racconto di questa esperienza? Iniziamo alla mattina, per la precisione alle 9, in un paesino completamente deserto vicino a un cippo che segna il KM 0 della Strada dell’Asparago Bianco; da qui, dopo alcune frasi di benvenuto al gruppo, ci spostiamo subito in auto verso la campagna.
Scendiamo nei campi della società agricola La Negrisia, la più grande di Cimadolmo in fatto di ettari coltivati ad asparago.
Dalla proprietaria, la signora Daniela, ci viene spiegato che esistono 3 tipi di asparagi:
- L’asparago bianco, che germogliando interamente sotto terra (e quindi in assenza di luce) ha un sapore delicato.
- L’asparago violetto, dal sapore molto fruttato, è in realtà un asparago bianco che riesce a fuoriuscire dal suo sito e, vedendo la luce, acquista un colore lilla abbastanza uniforme. Ha un leggero gusto amaro.
- L’asparago verde che germoglia alla luce del sole come quello violetto, ha però un sapore marcato e il suo germoglio possiede un gusto dolciastro. È il solo asparago che non ha bisogno di essere pelato.
L’asparago di Cimadolmo è bianco, sono circa 100 gli ettari complessivi coltivati con questa pianta.
Il lavoro, dalla raccolta al prodotto finito, è quasi prevalentemente manuale. Gli agricoltori sono già schierati quasi all’alba pronti per raccogliere i delicati germogli (i turioni), il motivo è semplice: non devono prendere la luce perchè la qualità ne risentirebbe! Mi ha fatto molto piacere vedere in questa ditta degli immigrati lavorare, è importante l’integrazione anche nella cultura del posto.


Entro poche ore poi gli asparagi devono arrivare in azienda perchè vengano prima puliti, tagliati (per essere IGP devono avere tutti la stessa dimensione di 22cm), selezionati per avere determinate caratteristiche (nessun a lavorazione, no lunga conservazione, punta chiusa) e poi impacchettati. Il tutto anche questo a mano!


Salutiamo e ringraziamo Daniela e ci dirigiamo verso la casa della nostra guida che scopriamo essere un grande appassionato della Grande Guerra. Si proprio la Grande Guerra è uno dei simboli di questa zona, dove le sorti dell’Italia si capovolsero a suo favore dopo la disfatta di Caporetto.
Lungo tutto lo scorrere del fiume Piave si possono trovare ancora resti di queste battaglie tra trincee perse nella boscaglia a cimeli in giro per case e locali. Ovviamente i monumenti sono sparsi ovunque dall’altipiano di Asiago, dove la battaglia fu la più cruenta di tutte, alla foce del fiume a Cortellazzo. Nel mio Veneto ci sono 4 monumenti alla memoria che sono sicuramente da ricordare: Asiago, Nervesa della Battaglia, Monte Grappa e Fagarè. Proprio quest’ultimo avrei dovuto visitare (è l’unico che mi manca!!!), peccato che era chiuso. Trovo la cosa davvero irritante chiudere un monumento così importante il 1 maggio, giorno di festa, quindi giornata perfetta per gite fuoriporta.
Successivamente siamo andati nei pressi dei resti del Molino della Sega. Questo posto viene ricordato perchè fu la zona di battesimo del fuoco per i ragazzi del 1899. Questi furono chiamati alle armi per un Regio Decreto all’età di 18 anni e dopo poche settimane di addestramento mandati al macello contro l’esperto esercito asburgico.


La mattinata si è poi conclusa con una visita al cimitero inglese di Tezze. Il contrasto tra i variopinti e confusionari campisanti italiani e l’ordine e la rigorosità di quelli inglesi è davvero incredibile: io sinceramente preferisco i secondi, lapidi bianche tutte uguali, in fila, tenute perfettamente come a dire che davanti a Dio siamo solo uomini e non ci sono distinzioni.
Beh parliamo di asparagi e secondo voi non ne ho mangiato nemmeno uno? Sono andato alla 42° Festa dell’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP e ho gustato un po’ di cicchetti. Ho scelto di fare così per poter provare più cose possibili invece del tradizionale pasticcio o risotto.
Giusto per farvi venire fame: mozzarella in carrozza agli asparagi, millefoglie di bue con asparagi e mele verdi, crostino con asparagi crudi, crostino con salsa all’uovo e asparagi e la caciotta di capra con agli asparagi marinati.
Dopo pranzo, per smaltire, abbiamo rotolato fino a Borgo Malanotte. Questo è un piccolo agglomerato di case appartenenti alla rete Borghi Europei del Gusto. All’improvviso tra il verde degli alberi, appare dietro un marmoreo cippo d’epoca romana il borgo e attraversato un ponticello in legno sembra di tornare indietro di almeno 50 anni. Qui il tempo si è come fermato. Sembra quasi di camminare per l’isola di Burano e la strada è uno dei canali dell’isola. C’è un capitello, la stazione dei cavalli, gli affreschi, i portici, le stalle, la locanda ancora funzionante… tutto ha un suo fascino. Ci accoglie inoltre la signora Clara che dall’uscio della sua porta, inizialmente un po’ intimorita, condivide alcune storie della sua vita passata da oltre 50 anni in quel posto. Pensate arrivò in bicicletta per lavorarci e vi rimase per amore!
Durante la II guerra mondiale questo borgo fu requisito dalle forze austriache e fu una delle poche aree che fece resistenza all’esercito alleato dopo l’attraversamento del Piave. Pensate che un contadino ora ha un bunker sotto il suo giardino e lo ha trasformato in cantina per i suoi vini e salumi.
Una cosa da segnalare è sicuramente quella che questo borgo da il nome a un famoso vino Raboso, il “Malanotte del Piave DOCG” con il suo colore rosso scuro e il sapore forte, da contemplazione.
Assaggiamo, per finire bene la giornata, questo vino con alcuni prodotti tipici del territorio, l’asparago su tutti, all’osteria Al Cortivo inserita nel borgo con un’ottima opera di restauro.
Aprile e maggio sono gli unici mesi in cui si può trovare l’asparago di Cimadolmo IGP. Come ho detto all’inizio deve essere consumato poco tempo dopo la raccolta quindi venite a farvi un giro nella provincia di Treviso per scoprire questi magici posti accompagnati da un bicchiere di vino e un piatto a base di questo favoloso germoglio.
Per maggiori info visitate il sito di Germogli di Primavera.