Vi avevo lasciato, nel mio ultimo articolo, sul volo di ritorno dalle isole Orcadi a Edimburgo. Proprio da qui parte la mia terza avventura scozzese, questa volta alla scoperta dell’Aberdeenshire.
Nel Regno Unito la parola “shire” vuole dire contea, un’unità amministrativa equiparabile alle nostre regioni. Spesso viene abbinata al nome della città principale, per l’appunto Aberdeenshire è la contea di Aberdeen nell’estremo est scozzese.
Il mio road trip in solitaria prevedeva 5 giorni alla scoperta dei posti più suggestivi di questa zona sia a livello culturale che paesaggistico. Un giro che consiglio solo a chi è veloce e vuole vedere molte cose senza approfondirle.
Ovviamente il punto di partenza non può che essere Edimburgo, all’aeroporto c’è un’ampia scelta di agenzie che noleggiano auto ma ovviamente vi consiglio sempre di prenotare online per avere alcuni sconti e offerte. Ricordate sempre che la guida è a destra!
DAY 1
Lasciata subito Edimburgo mi sono diretto nella contea del Fife conosciuta per lo più per i suoi celebri campi da golf e i centenari villaggi di pescatori.
Il meteo era il classico del Regno Unito ossia una leggera pioggia ininterrotta per tutto il giorno (che bellezza -.-‘).
La prima veloce tappa è stata Elie a circa un’ora e mezza di auto. Questa è una tranquilla località balneare che sorge in una sabbiosa insenatura e protetta dal piccolo faro bianco e dai resti della Lady’s Tower. Proprio questi due edifici si trovano isolati a nord del paese e si raggiungono con dei comodi sentieri lungo piccole scogliere. Lady Janet Anstruther nel 1760 fece costruire la torre per usarla come spogliatoio per cambiarsi quando andava a fare il bagno nel Mare del Nord. Doveva essere piuttosto eccentrica!


Seconda tappa della giornata, e probabilmente una delle più belle del viaggio, Saint Andrews.
Questa è città è la più grande del Fife ed è famosa per diverse cose. Le prime due sicuramente sono le rovine del castello e della cattedrale che, prima della Riforma Scozzese, era la costruzione più grande della nazione. Piovendo incessantemente il castello non l’ho visitato mentre ho camminato tra le rovine della cattedrale che con il tempo grigio avevano un aspetto quasi spettrale.
Successivamente mi sono incamminato nella via principale scoprendo l’università, una delle più importanti al mondo. Dopo aver preso un the dove Kate e William si sono incontrati, mi sono perso tra i dipartimenti dell’istituzione. Edifici in pietra grigia, colonnati, gargoyle…mi pareva di essere in Harry Potter! Girando per gli edifici di questo posto pieno di storia mi è addirittura venuta voglia di ritornare all’università, nulla da di tutto ciò si respira in un’università italiana. Pensate che, durante l’anno accademico, un terzo della popolazione della città è costituita da studenti infatti l’età media si aggira attorno ai 30 anni.
Ah una dritta: durante l’estate i parcheggi per i turisti sono pochi o a pagamento, io ho fatto finta di essere uno studente e ho parcheggiato all’interno del dipartimento di Economia e Management.
Prima di tornare alla macchina infine ho voluto mettere i miei piedi nell’Old Firm, il campo da Golf più importante e antico del mondo, qui infatti nel 1774 è stato fondato il Royal and Ancient Golf Club che detta le leggi a livello mondiale su questo sport (ad eccezione di USA e Mexico).




Uno dei miei più grandi dispiaceri in questo viaggio è non essermi potuto fermare a Dundee e ad Aberdeen che dall’auto sembrano davvero due città fantastiche quindi, se avete almeno un altro giorno, vi consiglio di fermarvi e godervele! Io a Dundee mi sono fermato lungo la strada solo per fotografare la Morgan, la famosa scuola secondaria dove ha studiato l’attore che ha impersonato l’Imperatore Palpatine in Star Wars.
Lasciata Saint Andrews mi sono diretto, entrando nell’Aberdeenshire, a Stonehaven per vedere uno dei castelli più fotografati della Scozia: il Dunnotar Castle. Un’ora e mezza di auto per poi ritrovarmi sotto una pioggia scrosciante, fango… era praticamente impossibile fare foto con questo tempo.
Mi sono diretto allora al Queens Hotel dove avrei dormito la prima notte. Non vi metto il link al sito dell’hotel perché è la peggior sistemazione del mio viaggio con un bagno grande quanto un armadio, moquette sporca, letto della nonna e una colazione tristissima.
DAY 2
Esco dall’hotel con un sole incredibile, non ci penso due volte prendo l’auto e in 5 minuti sono di nuovo al Dunnotar Castle. Voglio assolutamente fotografarlo sia con la reflex che con il drone! Consiglio spassionato: non visitate l’intenro ma girateci attorno seguendo i sentieri a strapiombo sul mare. La cosa che colpisce di più è la sua posizione su uno sperone di roccia; all’epoca doveva essere quasi inespugnabile!
Continuando lungo la costa dopo circa 1.15h di auto si giunge a Cruden Bay. Ho lasciato l’auto al termine di Castle Road e in 15min di cammino tra i campi di sorgo sono giunto al New Slains Castle. Attenzione a non confonderlo, come ho fatto io, con l’Old Slains Castle di cui è rimasto solo un muro di 27 metri, ho perso ben 30 minuti procedendo su delle mulattiere sconnesse e strette pregando mille volte che non mi lasciasse a piedi l’auto.
Costruito attorno al 1600 dal potente Clan degli Hay si trova isolato a picco su una scogliera che lo circonda su 2 lati. La visita è libera, non c’è nessuno che ne fa da guardia e camminare tra le sue stanze immaginando come doveva essere 400 anni fa ti fa sognare.


5 minuti di auto nella campagna scozzese e sono arrivato alla Bullers of Buchan. Questa non è altro che una galleria marina collassata che ha formato un profondo cratere di 30 metri ora utilizzato da centinaia di uccelli come luogo di nidifica. Non potete immaginare il loro stridore che faceva eco tra le pareti. Quasi assordante!
Da qui in meno di 30 minuti di strada ho raggiunto uno dei posti più belli e tranquilli del mio girovagare. A 16 km dalla civiltà c’è la Rattray Head. Essa si raggiunge tramite una strada ad 1 sola carreggiata, non asfaltata e piena di buche; quando ci sono stato io aveva appena smesso di piovere e, le pozzanghere creatisi, a volte superavano i 30 cm di profondità.
La strada termina nel B&B più ameno di Scozia, l’ex casa del guardiano del faro della zona. Il faro in questione però si raggiunge solo a piedi attraversando delle dune protette da un parco naturale. Alcune di queste raggiungono anche i 30 metri e che si distendono per circa 23 km lungo la costa nascondendo a chi arriva un’incantevole spiaggia deserta. Qui mi sono levato, le scarpe e ho camminato per diverse centinaia di metri in questo posto così incredibile. Mi sono poi seduto ad ammirare il Mare del Nord e il faro isolato in mezzo al mare che solo con la bassa marea si può raggiungere a piedi. Pensate che è lì dal 1895 e sfida imperscrutabile il mare tempestoso!

Altri 20 min di auto e giugno a Fraserburgh. Il più grande porto di mare d’Europa come tonnellate di frutti di mare pescati. Qui mi aspetta il Museum of Scottish Lightouses.
Mai mi sarei immaginato di essere accolto da un vecchio guardiano del faro con una folta barba bianca… mi è sembrato di essere dentro un libro. Il faro è del 1717 (il più antico della Scozia) ed è costruito sopra il castello del paese. Non è solo un faro ma pure un museo che racconta la storia, l’ingegno e il coraggio degli uomini che hanno vissuto tenendo accesa quella luce che dava e dà sicurezza ai marinai nelle notti tempestose.

La tappa successiva era il caratteristico villaggio di pescatori del 1700 di Pennan.
Tramite una tortuosa e ripida stradina si arriva fino a riva e si parcheggia alla fine del paese.
Qui il tempo sembra essersi fermato: tutte casette imbiancate a calce che si affacciano sul mare dando un senso di pace incredibile mentre i bambini giocano con cose semplici e un carretto artigianale dei gelati disseta i pochi turisti.
Sono tutte case private ad eccezione di un B&B e il Pennan Inn. Attenzione quando dovete tornare nella strada principale perchè la salita come detto è ripida e se doveste per caso trovare un’auto che scende dovrete fare a zig zag in retro fino al paese (sì a me è successo arghhhh).
Sono stato in 3 aree differenti della Scozia e non ho mai visto un Puffin lo sapete?!?!? beh allora ho detto: andiamo alla Troup Head!
Questa mia scelta è stata fatta principalmente leggendo su internet perché questa è una riserva naturale famosa in tutta la Scozia come luogo di nidificazione di tanti uccelli marini. Dopo una tranquilla camminata ad anello di circa 1h con panorami stupendi e nessuna persona incontrata ho beccato un sacco di volatili da fotografare…tranne ovviamente quelli che volevo io! Vabbè pazienza, un altro posto favoloso!
Ultima meta della giornata, ma secondo me la più bella del viaggio, il borgo di pescatori di Crovie. Nascosto all’interno di una baia e protetto da delle scogliere di un centinaio di metri d’altezza si può raggiungere solo a piedi attraverso una scala in legno.
Questo è considerato uno dei villaggi da pesca meglio conservati d’Europa ed esiste fin dal XIII secolo. Camminando lungo una disconnessa stradina sul mare (l’unica) e ammirando le strane case con i muri a secco di colori diversi rimango a bocca aperta diverse volte. Faccio conoscenza con una anziana francese che vive da qualche anno qui, mi racconta che d’inverno le onde del mare le arrivano fino al primo piano ma lei anche se è da sola adora vivere qui. Trovo romantico ma quasi inconcepibile per me questa cosa, a parte l’energia elettrica ci son ben pochi servizi e anche solo per fare la spesa bisogna salire il promontorio, prendere l’auto e farsi almeno 20 minuti per arrivare al primo supermercato. Qualche giorno qui però lo passerei con piacere, come una coppia di 2 giovani vicentini (si i primi italiani che trovo nel mio viaggio) che con il loro piccolo figlio hanno passato 3 giorni a Crovie… mi chiedono delle info per le Highlands e gli lascio il link ai miei articoli dell’anno scorso e qualche dritta.
Ormai era tardi e come sapete in Scozia i locali chiudono le cucine alle 8, son entrato quindi in un mini market e ho preso dei panini. Ho fatto benzina, qui è leggermente più economica che in Italia, e mi sono diretto a Portknockie.
Ho soggiornato al Victoria Hotel, probabilmente, anzi senza ombra di dubbio. il miglior Hotel del mio viaggio. Mi è stato offerta una stanza che qualsiasi donna avrebbe fatto gli occhi a cuoricino visto il camino finemente decorato, il letto con degli intarsi, il bagno immenso e con vista sul mare un angolo trucco con addirittura tre specchi immensi. Per me invece la mattina successiva mi aspettava una colazione stratosferica!
DAY 3
Il terzo giorno sveglia presto e di corsa a fotografare la bellezza della Bow Fiddle Rock che sorge solitaria proprio davanti a Portknockie. Il nome deriva dalla sua particolare forma ad arco, un’alba pazzesca!
Era tempo di girare l’auto e tornare indietro, stavolta invece che per la costa sarei passato per l’interno… ovviamente non poteva mancare una mattinata passata tra le distillerie, le più famose sono proprio nell’Aberdeenshire. Pensate che questo la Scozia, che è grande come la Lombardia, ne conta oltre 120.
Il mio consiglio è prendere una mappa con le distillerie e sceglierne una grande, una media e una piccola; questo perché è interessante notare le differenze e i diversi modi di approcciarsi al cliente. Io ho scelto Glen Grant, Glenfiddich e Glenlivet. Ognuna vi farà fare un tour della produzione e per finire una degustazione di 3/4 tipi di whisky a seconda dell’invecchiamento. A fine tour alcuni vi danno anche un piccolo omaggio!!!! Ovviamente non voglio rovinarvi i segreti che vi diranno ma vi dico solo una chicca: lo spessore e l’angolazione dei grandi alambicchi dove avviene la fermentazione è unica per ogni distilleria, da qui viene principalmente il sapore di ogni whisky.
Mi sono addentrato con l’auto tra i monti passando per Lecht, un piccolo comprensorio sciistico. Qui ho capito quanto sono arretrati come cultura di montagna rispetto all’arco alpino italiano. Successivamente volevo fotografare il particolare Corgarff Castle ma era attorniato da impalcature e allora sono passato per il Gairnshiel bridge, un ponte militare in roccia ad una sola corsia costruito nel 1751.
Il mio obiettivo per la giornata di oggi era il castello di Balmoral, la residenza estiva della famiglia reale. Proprio perché era estate purtroppo non ho potuto entrare perchè da qualche giorno era arrivata parte della famiglia reale. Ho potuto solo girare attorno al grande giardino con mio grande rammarico. Ricordatevi quindi che se volete visitarlo non dovete andare in agosto!
Rassegnato mi sono diretto a Ballater per dormire al Deeside Inn. Questo è un hotel a 4 stelle che mi ha subito colpito perché ti sembra di entrare in una Scozia che non c’è più. La sala da the, la hall e la sala da pranzo sono tutte in legno, non mancano dei camini giganteschi e gli animali appesi alle pareti. La camera e il bagno sono di buone dimensioni, lo staff gentilissimo… unico neo i prezzi per camera e per la colazione davvero esagerati per quanto offerto, sarà l’effetto castello reale nelle vicinanze…
DAY 4
Dopo essermi svegliato con molta calma, aver fatto un’ottima colazione ho fatto la spesa e ho percorso la strada che porta alle sorgenti del fiume Dee fino al passo dove sorge il Glenshee Ski Centre. All’incredibile altezza di circa 600 metri sorge questo comprensorio sciistico spazzato spesso da venti molto forti.
Ero entrato nel Parco Nazionale del Cairngorms. Qui i monti erano più alti rispetto alle colline dei giorni precedenti, la natura era più rada come anche le case. Da qui partiva la mia discesa verso le Lowlands.
Ho guidato tutta la mattina fino a Dunblane per ammirare solo esternamente la cattedrale, purtroppo sono arrivato in orario pranzo e quindi era chiusa e ho proseguito fino alla mia ultima tappa: Stirling.
Questa è una città davvero importante per gli Scozzesi per due motivi: il primo è la battaglia del ponte di Stirling resa celebre a livello mondiale dal film Braveheart e il secondo perché qui c’è l’unica chiesa, assieme all’Abbazia di Westminster, dove è stato incoronato un Re d’Inghilterra.
La parte più bella della città ovviamente è il centro storico che si trova arroccato attorno al castello sul promontorio che domina la città. Oltre al castello degne di nota sono la prigione, la Church of the Holy Rude, il monumento a William Wallace e ovviamente le vie del centro piene di negozi tipici e fiori colorati.
Più che il castello, che sicuramente è davvero immenso e pieno di sale e giardini da vedere, a me ha colpito la chiesa sopracitata con le sue vetrate a piombo che coloravano il pavimento rendendo di ogni colore immaginabile.

Le vetrate della Church of Holy Rude


Tornato alla macchina ho scaricato le mie valigie e mi sono accomodato alla
, un 5 Stelle Lusso di incredibile bellezza. La proprietaria, una signora sulla 50ina mi ha dato il benvenuto in questo edificio vittoriano accompagnandomi nella mia suite finemente arredata.
Mi sono fatto la doccia e poi sono andato in uno dei tanti locali della via che sale al castello, ce ne sono di tutti i gusti, io ho scelto un pub abbastanza turistico con cucina tradizionale scozzese e una vasta scelta di birre del luogo: il The Crossed Peels.
DAY 5
La mattina mi aspettava una colazione tradizionale ma rivista in chiave moderna, mi sembrava di essere in un ristorante stellato! Guardare poi, mentre si fa colazione, dalla veranda l’elegante quartiere prendere vita era qualcosa di impareggiabile.
Stirling dista da Edimburgo circa 50 km di tangenziale, io avevo l’aereo all’ora di pranzo quindi avendo già visto Edimburgo lo scorso anno (se vuoi scoprire di più guarda qui) ho voluto prendermela comoda ma per chi non c’è mai stato la consiglio caldamente, magari non ad agosto che è presa da assalto dai turisti.


La Scozia si presta per tantissimi road trip, lo scorso anno vi ho raccontato le Highlands, questo le isole Orcadi e qui l’Aberdeenshire. Un posto che insomma mi ha fatto innamorare… e ci sarebbero ancora un sacco di cose da vedere!
Per organizzare il viaggio ovviamente vi consiglio il sito ufficiale dell’ente del turismo scozzese che devo ammettere è uno dei più completi che io abbia mai trovato.
Per il resto come sempre vi ricordo di seguirmi sul mio profilo Instagram per nuovi scatti e racconti live! Ci si vede presto per un nuovo racconto, stavolta italiano 😉