La Normandia, una regione del nord della Francia che principalmente si ricorda per il famoso sbarco in Normandia… visitare solo e unicamente però i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale può risultare noioso voglio quindi illustrarvi il mio road trip che spero apprezziate per la sua varietà di contenuti.

Day 1
Prima di tutto il volo: la Normandia non ha aeroporti internazionali. Il più vicino è quello di Parigi Beauvais (a 1.30h a nord della Capitale) servito da ben 9 tratte dall’Italia. Qui noleggiamo una macchina; ci sono tantissime compagnie quindi prima di partire un bel check su ogni sito e prendiamo l’offerta migliore.
La prima metà non può che essere Rouen, la capitale della Normandia.
Parcheggiamo l’auto presso il parcheggio interrato di Place Saint-Marc, vicinissimo al centro etra i più economici.
Il simbolo della città è sicuramente la Cattedrale di Notre Dame che con il suo stile gotico fu, fino al 1880, l’edificio più alto al mondo. A pochi metri la piazza dove fu arsa viva Giovanna d’Arco. Fa sorridere come gli stessi francesi uccisero una donna che oggi è osannata come un’eroina della patria.
Qui le sue innumerevoli vie con le case a graticcio, che si affacciano colorate una dopo l’altra, creano un’atmosfera fiabesca con qualsiasi condizione meteo e sfociano sempre in piccole piazzette con tipici locali dove fare un pranzo o una cena.
Riprendiamo la macchina e mi spostiamoci ancora più a nord, raggiungendo la costa, per la precisione il Canale della Manica. Benvenuti nella meavigliosa Etretat.
Questa località, da piccolo villaggio di pescatori, è diventata negli ultimi decenni una delle località vacanziere più importanti della Normandia. Si trova in una piccola baia ma andando verso il limitare della cittadina si scopre la vera bellezza della Costa di Alabastro: chiunque, incluso me, rimane a bocca aperta vedendo le bianche e alte falesie che sfidano il mare e il vento. Persino Claude Monet passò diverso tempo qui per immortalare il fascino di questa costa.
Ormai si sta facendo sera, un ultimo sforzo automobilistico, dirigiamoci a Honfleur passando per il Ponte di Normandia, il ponte strallato più grande d’Europa. Rimarrete stupefatti di questa opera ingegneristica!
Un paese piccolo ma ricco di storia. Questo è meta ambita de secoli da pittori impressionisti, esploratori e ingegneri. Un porto costruito nell’estuario della Senna dove si affacciano coloratissime case a graticcio. Gli hotel di charme e le boutique che si trovano tra le stradine acciottolate sono qualcosa di davvero magico. Impossibile non innamorarsene!
Pensate qui fu presentata al mondo per la prima volta la propulsione marina ad elica. La cosa più bella però è nascosta… entrate dentro la chiesa di Santa Caterina e guardate in alto…. la forma del tetto è quella di un drakkar rovesciato, esatto proprio la famosa barca che usavano i vichinghi!
Il primo giorno è stato pieno, posso capirlo… A domani che ci aspetta una giornata davvero piena.
Day 2
Forse non lo sapete ma attraversando il ponte di Normandia siamo giunti nel dipartimento del Calvados. Un nome davvero importanti sotto diversi punti di vista, questa mattina ne esploreremo uno di questi: l’enogastronomia.
Da Honfluer ci dirigiamo verso l’interno dove il panorama è dominato da dolci colline. Qui nasce il famoso distillato Calvados. Un prodotto alcolico che ha origine Normanna e risale al Medioevo.
Nel minuscolo paesino di Pont-l’Evêque si può vivere la Calvados Experience. Attraverso tutti i 5 sensi assaporiamo un’esperienza multisensoriale: un racconto di circa 1h che si sussegue in diverse stanze dove scopriamo l’intero ciclo di produzione di questo distillato, ovviamente la parte culminante arriva alla fine con la degustazione di 3 diverse varianti.
Il costo è di 12,50€ e se siete fortunati potete anche seguire la visita in Italiano.
Se il Calvados è l’eccellenza per gli alcolici, la Normandia è anche famosa per il suo formaggio e allora ora riprendiamo la macchina e in 30 minuti giungiamo a Livarot dove sorge Le Village Fromager. Esatto, il Villaggio del Formaggio!
L’entrata è gratuita e seguendo il percorso guidato, adatto anche ai bambini, di produzione del formaggio scopriamo passo dopo passo tutto il provesso dal latte al confezionamento.
Alla fine della visita si giunge alla Cheese boutique dove gustiamo, stavolta a pagamento, tutti i formaggi del luogo. Ovviamente il Camembert e le sue varianti sono la specialità della regione.
Ora rimontiamo in auto. Le prossime mete si può decidere se farle tutte d’un fiato oppure con più calma vista la loro importanza.
Torniamo verso la costa, le spiagge dello sbarco in Normandia ci aspettano. Chi come me ha visto tanti film relativi a questo evento che segnò la II Gerra Mondiale (non ditemi che non avete mai visto “Salvate il Soldato Ryan” ad esempio) non vedrà l’ora di camminare in questi posti.
Juno, Omaha e Utah Beach sono le più famose ma ricordiamoci che ci sono pure Sword e Gold. Non ci soffermermeremo su tutte ma solo su quelle più importanti.
La prima è Juno Beach, la porzione di costa normanna assegnata alle truppe canadesi. Per questi uomini era il ritorno alle origini, sulla terra dei loro antenati francesi. La sera del D-Day i Canadesi furono quelli che entrarono più in profondità nelle linee naziste ma oltre il 50% di loro perse la vita nella prima ora.
Oggi qui sorge il Juno Beach Center, un museo e centro culturale, da visitare a mio parere solo se avete tempo e alcuni fortini (molti visitabili solo con guida). La spiaggia ad oggi è stata completamente bonificata ed è piacevole per una passeggiata guardando le persone fare kite surf ma nulla più.
Guidando lungo la costa per qualche decina di kilometri, si giunge a Arromanches-les-Bains. Oggi è una ridente cittadina balneare ma in passato uno dei porti artificiali costruiti per lo sbarco in Normandia. Per un turista amante di residuati bellici è sicuramente il luogo più bello da visitare perchè l’area circostante è ricca di reperti e c’è pure un museo dedicato. Incamminandomi per la spiaggia ho potuto toccare con mano alcuni mezzi anfibi dell’epoca, ovviamente tutti arrugginiti e, all’orizzonte, si poteva ammirare la nera e affiorante protezione antinavi e sommergibili nel mezzo del mare.
Procediamo andando verso uno dei luoghi più famosi della Normandia e della Francia, presente in tantissimi film relativi alla II Guerra Mondiale. Benvenuti a Omaha Beach e al Cimitero Monumentale Americano di Colleville-sur-Mer.
Avete presente le lunghe distese di croci bianche su quell’erba verde sempre così perfetta? Beh posso dirvi che dal vero la cosa fa molta più impressione. Il luogo è sempre pieno di turisti ma un silenzio davvero pesante invade il luogo.
70 ettari con le spoglie di 9.387 soldati americani, 307 dei quali ignoti e 4 di sesso femminile. Tra questi anche i soldati Preston e Robert Niland, che hanno ispirato Steven Spielberg per il film Salvate il soldato Ryan.
Alle 16.30, ogni giorno, si può vivere in prima persona la cerimonia delle bandiere. Queste vengono ammainate con la classica musica di tromba che si sente in tutti i film di guerra americani e l’inno americano. Degli attimi davvero molto toccanti e forti che difficilmente riesco a descrivere con le mie parole.
Mentre ad Omaha Beach i soldati scendevano dai mezzi anfibi nelle candide spiagge sventagliate dalle mitragliatrici naziste pochi kilometri più avanti, a Pointe Du Hoc, il reparto scelto dei Ranger aveva un compito ancora più arduo. Il promontorio più famoso di Francia, alto 300 metri a picco sul mare, doveva essere scalato mentre dalla cima i bunker tedeschi sparavano all’impazzata sugli uomini che scalavano la falesia e non trovavano riparo. A livello di numeriche fu un massacro ma dopo giorni i Ranger riuscirono nell’impresa.
I bunker, i sentieri e le cicatrici del terreno fanno ben capire cosa successe in questa piccola porzione di terra in quei giorni.
Se avete ancora tempo l’ultima spiaggia da visitare è Utah Beach ma, a parte l’avveniristico museo con hangar aereo annesso, non aspettatevi granché (un po’ come Juno Beach). La spiaggia è stata completamente bonificata ed a un centinaio di metri da essa ci sono delle postazioni di trincea e un monumento.

Day 3
Il terzo giorno non è serrato quanto il precedente però la sveglia presto non ce la toglie nessuno soprattutto se si è deciso di dormire vicino a Utah Beach.
Continuiamo a guidare lungo la costa verso nord, per la precisione direzione Gatteville-sur-Mer. Il villaggio è molto simile ai tanti altri incontrati lungo la strada, lo si attraversa e si seguono le indicazioni “phare”.
Con i suoi 75 metri d’altezza il faro di Gatteville è il secondo più alto d’Europa e lo si nota a km di distanza. Sono serviti 11.000 blocchi di granito per erigerlo nel lontano 1828. Io non sono salito lungo i suoi 365 gradini visto il brutto tempo ma molti raccontano di un paesaggio che merita il biglietto d’ingresso.

Impostiamo il navigatore su Goury, la cittadina più a nord della Normandia, oltre solo lo stretto della Manica.
Questa zona vieni chiamata “la piccola Irlanda” perchè i suoi prati divisi da muriccioli a secco e il piccolo porto rendono tutto molto romantico. Questo quadro idilliaco però cambia quando si guarda al mare. Qui c’è il Raz Blanchard, ossia la corrente più forte d’Europa che può raggiungere anche i 10 nodi. Pensate che nel 1823 in un solo anno ci furono ben 27 navi che naufragarono in questa area; 14 anni dopo venne costruito il Faro di Cap La Hague che, con i suoi 48 metri d’altezza e un fascio di luce visibile addirittura a 25 km di distanza, rese tutto più sicuro. Oltre a questo venne costruita un’affascinante stazione di salvataggio (SNSM) con delle rotaie rotanti che possono lanciare un vascello di salvataggio verso due direzioni (il porto o il mare aperto a seconda dell’altezza della marea).
Cliccando qui potete vedere la webcam di questo bellissimo posto.


Tornando indietro a circa 5km da Goury facciamo una piccola direzione per vedere le Jobourg Cliffs. Una vista incredibile si apre dinnanzi a noi: in fondo sulla destra il faro di Cap de La Hague, di fronte le due isole di Guernsey e Jersey che sono sotto il diretto controllo della famiglia reale inglese (non del Parlamento inglese quindi) e in basso sulla sinistra una piccola spiaggia rocciosa con un’acqua davvero cristallina. Emozionante!
Fermiamoci alla Crêperie la Gravelette per pranzo e mangiamo una buona galette bretone. Una crepes salata di grano saraceno farcita con diversi ingredienti. Una specialità del luogo quindi da provare!

2.30h di auto… percorriamo in fretta e furia tutta la Normandia da nord a sud. La destinazione è uno dei posti conosciuti in tutto il mondo, uno dei simboli della Francia: Mont Saint-Michel.
Già a chilometri di distanza si staglia solitario all’orizzonte, abbiamo dietro un teleobiettivo quindi scattiamo una foto. Fermiamoci in qualche hotel attaccato al parcheggio, fidatevi sarà fondamentale.
Gli hotel sull’isola sono piccoli e molto cari ma, a mio parere, è meglio prenderne uno proprio dove termina la strada anche per godere un panorama notturno eccezionale. Buona notte.

Day 4
Mont Saint-Michel è famosa per le maree sigiziali: con la bassa marea il mare è a 15km dalla costa ma, una volta al mese circa, questo sale velocemente di 14m e circonda completamente l’isolotto sulla foce del fiume Couesnon. Lo spettacolo è meraviglioso!

Se volete vedere questa meraviglia dovete pianificare per bene la vostra vacanza, potete guardare le date delle maree cliccando qui.
La sveglia comunque la decidete voi, anzi lo decide l’orario dell’aereo del ritorno. A Mont Saint-Michel starei giorni, non perchè c’è tanto da vedere ma per la sua bellezza che dà tantissime idee e spunti fotografici.
Se non avete preso un hotel sull’isola o adiacente alla costa dovrete parcheggiare l’auto e il costo è di 11,50€ per 24h.
L’isola, patrimonio UNESCO dal 1979, è raggiungibile da qualche anno da un modernissimo ponte. Potete quindi decidere se farvi 2,5km a piedi o con una comoda navetta che fa su e giù tutto il giorno. Io vi consiglio di camminare!
Il motivo è semplice: se la marea non è alta e non prevista si ha la possibilità di gironzolare tra le terre emerse in uno scenario incredibile perdendosi tra le stradine create dall’acqua che defluisce verso il mare.
Ritornati verso il ponte pian piano ci avviciniamo verso le alte mura. Si iniziano a intravedere i dettagli di ogni casa, di ogni pinnacolo e pertugio. Per gli appassionati di Games of Thrones ricorderà un po’ Approdo del Re.

L’unica entrata è la Porte de l’Avancée seguita all’interno del borgo da altre 2 porte e dai successivi 350 gradini che portano al culmine del monte dove sorge l’abbazia. All’interno della cittadella medioevale è bellissimo perdersi fra le strette viuzze andando a scoprire scorci e angoli che fanno innamorare anche il cuore più freddo.
Purtroppo non è oro tutto quel che luccica e su questo posto fantastico ci sono delle cose che non mi sono andate giù… mi sembrava di essere a Venezia e ora capirete il perchè.
Le stradine sono come le calli veneziane e il problema è che ci sono proprio tanti turisti: è praticamente impossibile camminare.
Ci sono tanti bei negozi ma con diversa paccottiglia e cineseria proprio come Venezia.
E proprio come la Serenissima tutti i ristoranti sono davvero carissimi, se volete mangiare al tavolo dovete rassegnarvi e spendere almeno 35€ bevande escluse.
Infine parlando degli hotel (cari ve l’ho già detto) sono piccoli e senza ascensore.
Insomma è proprio un’isola come Venezia solo che molto più piccola e in salita!
Però appena si torna fuori per ammirare il tramonto non si può che rimanere a bocca aperta. È davvero bello come si vede dalle foto.
Il sole crea un’ombra sempre più grande mentre tramonta all’orizzonte, il cielo diventa fuoco… mille sfumature… prima il viola e poi pian piano sempre più blu.
Appena spuntano le prime stelle è ora di andare a casa, quella vera stavolta.
Oppure come ho fatto io continuare il road trip per un’altra regione incredibile, che vi racconterò prossimamente, la Bretagna.
Mi è piaciuto molto questo itinerario da te raccontato. Vorrei anch’io andare quest’estate con la mia famiglia e alcuni amici, ma farei anche la Bretagne, per cui ti chiedo, se ti è possibile, suggerirmi gli hotel dove hai soggiornato e per quanti giorni in ciascuno sei rimasto. Ti sarei infinitamente molto grata.
Io avevo fatto Normandia, Bretagna, Loira e per finire Parigi. Tutto in 11 giorni.
A mon saint michel ho pernotato a Le Saint Aubert, a Honfleur all’B&B HOTEL Honfleur, Utah Beach Chambre Note vicino a Utah Beach, in Bretagna all’Auberge dew Bel Air e all’Ibis Brest Centre.. se ti serve ti dico anche per la Loira 🙂
Federico
Buon giorno il Suo racconto della Normandia mi è piaciuto; potrebbe darmi qualche info anche per 4 giorni in Bretagna (ho letto che ci è stato) Grazie Paola
Buongiorno Paola.Che informazioni di preciso le servono?
Complimenti vivissimi, luoghi ben descritti in maniera piacevole ma sintetica. Se fossi riuscito a mettere anche i nomi dei punti rossi della cartina dell’itinerario sarebbe stato ancor più agevole.
Ci hanno regalato un viaggio per ottobre e vorremmo fare per l’appunto Normandia, Bretagna e Loira. Pertanto se riesci a darmi qualche informazione in più anche per Bretagna e lira Ti saremmo grati:
Complimenti vivissimi, luoghi ben descritti in maniera piacevole ma sintetica. Se fossi riuscito a mettere anche i nomi dei punti rossi della cartina dell’itinerario sarebbe stato ancor più agevole.
Ci hanno regalato un viaggio per ottobre e vorremmo fare per l’appunto Normandia, Bretagna e Loira. Se riesci a darmi qualche informazione in più anche per Bretagna e Loira Ti saremmo grati:
Ciao Marcello. Credo di aver messo tutte le info nell’articolo ma se hai domande più precise scrivimele pure.
Inoltre sulla Bretagna ho un articolo dedicato.
Inoltre su instagram nelle storie in evidenza del mio profilo @federicograziati puoi trovare la storia completa di Normandia, Bretagna e Loira.
Attendo tue!
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso questo bel post sulla Normandia.
Io ad agosto, dopo aver lasciato Parigi, andrò 2 notto a Mont Saint Michelle. Mi piacerebbe molto pernottare dentro le mura oppure di fronte, in un posticino con vista, potrebbe suggerirmi qualcosa?
Grazie,
Annalisa
Ciao Annalisa! ti sconsiglio dentro Mont Saint Michel perchè gli hotel sono super costosi e non molto moderni. Non è facile trovare un hotel con vista là che costi poco ti avviso ma secondo me è molto meglio che guardi gli hotel che ci sono vicino al parcheggio delle auto (se non hai problemi di budget c’è il “Le Relais Saint-Michel”).
Il motivo è semplice: di sera o alla mattina basta che esci e hai una vista incredibile…se hai voglia di farti una camminata poi nel silenzio parti direttamente a piedi da là senza dover prendere la navetta o l’auto.