Vi ricordate settimana scorsa che vi ho raccontato di un progetto a Venezia che dovevo fare (articolo qui)? Beh ora non vedo l’ora di raccontarvelo.
Decoratori Bassanesi, azienda veneta leader nel settore del rivestimento ceramico, ha invitato alla presentazione della sua nuova Collezione Luci di Venezia 2020 me e altri content creator italiani del mondo dell’architettura e del travel.
Luci di Venezia è la collezione top di gamma di Decoratori Bassanesi, è un progetto che ispira alle luci riflesse sull’acqua della laguna. Questo è molto importante perché sono riusciti a ricreare questo effetto magico in cui il cambiamento delle luci avviene in funzione della differente rifrazione e quindi del punto di vista della piastrella.

Alle 14 in punto il CEO, Paolo Serraiotto, ci dà il benvenuto presso l’hotel Aquarius, una lussuosa e moderna struttura alberghiera in Campo San Giacomo dell’Orio. Ci racconta come, alcuni anni fa, durante una cena sul Canal Grande con la sua futura moglie vide le luci di una finestra di un palazzo veneziano riflettersi sull’acqua e muoversi cambiando forma. Il giorno successivo andò in azienda e, assieme al suo team, creò la prima mattonella che in futuro diventò uno dei pattern di Luci di Venezia.

Un’ora dopo ci raggiunge la guida di Veneto Inside, un portale turistico che offre diversi servizi turistici nella Regione, ci porterà a scoprire una Venezia nascosta, a caccia delle sue luci.
Mentre camminiamo per i Sestieri (a proposito si chiamano così perché sono sei) la guida ci dà piccole chicche sulla cultura e sul vivere a Venezia. Ne volete un’altra? Sapete che Venezia anche se costruita su delle isole ha sempre avuto una brutta relazione con l’acqua? La scarsità di acqua è sempre stato un problema, ecco perché i campi erano dei grandi acquedotti che convogliavano l’acqua nei pozzi situati al centro degli stessi.
La prima meta è la basilica dei Frari che risale al 1250. La chiesa più grande di Venezia è un prezioso baule che pochi conoscono anche se all’interno risiedono molte gemme preziose. Tre grandi navate su croce latina impreziosiscono le sue architetture in gotico veneziano. All’interno si trova un trittico del Bellini, due dipinti del Tiziano, tombe e monumenti funebri di numerose personalità tra cui lo stesso Tiziano, Antonio Canova (con il suo cenotafio dove risiede il suo cuore), oltre a numerosi dogi.
È l’unica importante chiesa italiana ad aver conservato un grande coro circondato da un alto muro al termine della navata centrale in posizione antistante all’altare maggiore, secondo l’uso medievale.
Se non siete mai stati, a mio avviso, sicuramente è uno dei luoghi di Venezia che merita di più. Dimenticavo, il biglietto d’entrata è di 3€!
Basilica dei Frari – verso l’altare Basilica dei Frari – Trittico del Bellini
Dal sestiere San Polo ci dirigiamo verso quello di Rialto, famoso per i suoi locali dove mangiare i famosi cicchetti con lo spritz. Ricordatevi che i veri cicchetti non sono quelli con il pane (quelli sono per i turisti) e che il vero spritz si fa con il Select!!!
Arriviamo al Mercato del Pesce di Rialto, un’istituzione per la Serenissima, in passato era il vero e proprio centro di tutto. Costruito nel XVI secolo era organizzato come un supermercato odierno. Erbaria, Naranzeria, Beccaria, Casaria, Pescaria, Ruga dei Oresi, Ruga dei Spezieri erano le zone dei venditori di ortaggi, frutta, carni, formaggi, pesce e, soprattutto, preziosi e spezie d’Oriente.
Le due rive ai piedi del ponte erano invece destinate al mercato dei metalli, del carbone e del vino: Riva del Carbon e Riva del Ferro sul lato del Sestiere di San Marco, e Riva del Vin su quello del Sestiere di San Polo. Verso piazza San Marco si passava attraverso le Mercerie destinate ai negozi di sete e tessuti.
Ovviamente dal mercato del pesce non si può che guardare la bellezza del Canal Grande dove sorgono meravigliosi palazzi… uno su tutti la Ca’ d’Oro.
Il Canal Grande Mercato del Pesce di Rialto
Attraversiamo il Canal Grande attraverso il ponte di Rialto e svoltiamo a destra lungo le mercerie… proseguiamo ancora dritti fino a Campo Manin ma fermi là… vedete quella piccola calle anonima? Imbocchiamola e poi prendiamo la prima a destra… camminiamo pochi metri e alzate la testa… o rimarrete a bocca aperta. Davanti a voi si erge la scala Contarini del Bovolo.
Il palazzo fu costruito tra il Trecento e il Quattrocento dall’omonima famiglia, la cosa che fa sorridere è che la facciata non presenta nulla di così eccezionale ma è proprio dalla parte opposta, la facciata verso Corte Maltese che si accende la magia. Una scala a chiocciola a 5 livelli di dimensioni incredibili con altrettanti ordini di archi rampanti. In cima un Belvedere sui tetti di Venezia. All’interno dell’edificio sono ospitati quadri risalenti al XVII secolo e al XVIII secolo.
Il costo per entrare è di 7€ e, per colpa del COVID-19, l’entrata è solo su prenotazione.

Salutiamo la nostra guida e con un’ora di tempo libero giriamo per Venezia liberi in cerca delle luci di Venezia. Torniamo all’hotel Aquarius dove, insieme ad alcuni ospiti di Decoratori Bassanesi come l’avvocato americano e Presidente del Venezia Calcio Joe Tacopina, ceniamo in compagnia.
Mentre mangiavo non potevo notare come i prodotti della Collezione Luci di Venezia, rispetto al primo pomeriggio, erano cambiati completamente. La luce soffusa delle lampade e il buio regalavano ad esempio sul pattern blu dei riflessi verdi molto intensi. Solo dal vero potevo rendermi conto delle emozioni che queste piastrelle di Decoratori Bassanesi possono dare.
